lunedì 27 ottobre 2008

IL CORAGGIO DI SPICCARE IL VOLO


Uomini e donne, a volte disperati, che anelano alla sicurezza dell’aggregazione e una mano su cui poter contare nel momento del bisogno… ansiosi di “instaurare relazioni” ma al contempo timorosi di restare impigliati in relazioni “stabili”, per non dire definitive, perché temono che tale condizione possa comportare oneri o tensioni che non vogliono né pensano di poter sopportare e che dunque possa fortemente limitare la loro tanto agognata libertà di ..sì, proprio quello, di instaurare relazioni. Le relazioni oggi vacillano costantemente tra un dolce sogno e un orribile incubo, e nessuno può mai dire quando l’uno si trasforma nell’altro. Quasi sempre le due manifestazioni coabitano, sebbene a diversi livelli di coscienza.
Oggi le relazioni sono forse le più diffuse, acute, sentite e sgradevoli incarnazioni dell’ambivalenza. Rimane però l’unico gioco cui valga la pena di partecipare, nonostante i rischi che comporta. Tendiamo a concentrarci sulle soddisfazioni che si spera le relazioni arrechino proprio perché per qualche verso non sono state ritenute pienamente soddisfacenti; e qualora invece soddisfino appieno, si scopre spesso che il prezzo di tale appagamento è eccessivo e inaccettabile. La complessità è troppo densa, ostica, difficile da sbrogliare da soli.
Un’incapacità di scegliere tra attrazione e repulsione, tra speranze e paure, che si riflette sull’incapacità di agire. Un amore corrisposto è un evento unico ma anche definitivo, che non ammette repliche, non concede appelli, non consente deroghe. È un evento a sé stante, si deve ripartire dall’inizio, mettendo a nudo la superfluità di trame passate e la vacuità di ogni trama futura.
Non possiamo sperimentare due volte lo stesso amore però possiamo imparare dalla nostra esperienza, elaborarla e interpretarla. In ogni amore, ci sono almeno due esseri, ciascuno dei quali è la grande incognita nelle equazioni dell’altro. Amare è una condizione in cui paura e gioia si fondono in una miscela che non permette più ai suoi ingredienti di scindersi. “La soddisfazione, nell’amore individuale, non può essere raggiunta senza la capacità di amare prima noi stessi, con umiltà e coraggio”

SOLITUDINE AMOROSA? ATTENZIONE ALLA STRATEGIA DELL'ULTIMA SPIAGGIA

Tale strategia nasce dal semplicistico ragionamento che nella vita si deve avere un partner stabile, ad ogni costo.

I motivi di questa convinzione che innesca strategie spesso disastrose sono molti, ma fra i motivi principali:
  • Educazione. Senza partner non si crea una famiglia e senza famiglia non si è realizzati; senza amore non c'è felicità ecc. Si è inclini a vedere la ricerca del partner come una semplificazione dei problemi dell'esistenza.
  • Debolezza, paura. Si pensa di non poter essere autosufficienti e l’idea di avere un appoggio che ci aiuti nella vita sembra indispensabile.
  • Sesso. Chi ha difficoltà a trovare un partner sessuale pensa che "fermarlo" in una relazione risolva il problema sesso (ragionamento semplicistico, troppo).
  • Sesso inibito. C'è chi non ha sviluppato completamente la sua sessualità e pensa che solo in una relazione ufficiale si possa vivere la propria sessualità.
  • Interesse privato. Che va dal triste e squallido "Mi sposo per interesse" al più comune "Ho bisogno un uomo (donna) nella mia vita". Notiamo la differenza con il motivo "debolezza": in quest'ultimo la mancanza di autosufficienza può essere inconscia e comunque mai voluta, mentre dove c'è interesse privato la mancanza di autosufficienza è voluta, scelta come strategia esistenziale.
È incredibile come la strategia dell'ultima spiaggia diventi per molti la risposta alla vita.
Se l'adolescente (o l'adulto romantico) sogna il principe azzurro o la bellissima principessa, man mano che i sogni svaniscono ecco che si instaura una nuova strategia: cerchiamo il meno peggio che abbiamo intorno e fermiamolo, ma nel frattempo non smettiamo di cercare e di sognare.

Iniziano allora rapporti che da una (o da entrambe le parti) sono vissuti come "ultima spiaggia": me lo (la) tengo perché potrei non trovare di meglio, ma so che io vorrei di meglio.
Questa strategia è veramente pericolosa perché si fa del male a sé stessi, ma soprattutto all'altro e ci si predispone al tradimento.

Strategia comune

Nella coppia entrambi adottano la strategia dell'ultima spiaggia.
Il rapporto è molto lasco (ci si vede poco e si adotta il facile alibi della lontananza che rinsalda il rapporto, dimenticando il saggio detto lontano dagli occhi, lontano dal cuore) o falsamente stretto (se si è già sposati o si convive).
C'è pochissimo affetto, il sesso minimo indispensabile, il rapporto appare di facciata. Diventa disastroso quando ci sono figli perché sono le vere vittime del rapporto di genitori che irresponsabilmente si sono messi insieme.

Strategia singola

La strategia è adottata da uno solo dei componenti la coppia, mentre per l'altro c'è vero amore.
Il rapporto è comunque freddo, con un dominante e un dominato (la persona che ama veramente).
Se nella coppia disperata (perché mettersi insieme se si sa già che il partner non supera il nostro esame esistenziale?) si crea l'ambiente favorevole, il tradimento può essere all'ordine del giorno (come pure il perdono; perché altrimenti si parlerebbe di ultima spiaggia?), spesso non solo a fine sessuale, ma come semplice evasione dall'insipidezza di un rapporto che si sa essere deludente o come prima verifica di un cambiamento del partner.

Insomma, il domandone (da fare a sé e al partner) è:

La persona con cui sto mi soddisfa o, se mi capitasse di meglio, non esisterei a scaricarla?

Chi risponde "Non mi soddisfa" e continua la relazione, non può avere una vita vissuta pienamente.
Se lo fa solo per avere una contropartita sessuale, sappia che è più giusto avere relazioni di una notte.
Se lo fa solo per avere una contropartita esistenziale, sappia che è più forte imparare a vivere da soli nell'attesa di trovare eventualmente l'anima gemella: chi non sa vivere da solo, come può pretendere che l'altro risolva la sua vita? E se tutti e due non sanno vivere da soli? Ricordiamoci che due zoppi che si sorreggono a vicenda, prima o poi inciampano lo stesso.
Se lo fa per pietà, per convenzione ("Finché morte non ci separi" ecc.), per i figli ecc. è più onesto ammettere di aver sbagliato e cercare di rimediare all'errore con la verità che, a persone intelligenti, non può mai far male del tutto.