martedì 11 novembre 2008

CONOSCIAMO INSIEME L'E-MAIL COUNSELING

Come può il counselor capire che tipo di persona sta dall'altra parte dello schermo e quali sono gli strumenti che devono essere utilizzati per accompagnare il cliente lungo la strada del miglioramento relazionale e della realizzazione personale? Quella della e-mail è una forma non troppo spontanea di comunicazione " È un messaggio scritto e dalla sua analisi emergono tratti di personalità come per qualsiasi forma di comunicazione.L'e-mail presenta delle caratteristiche anomale, proprio perché è un messaggio "parlato", ha in sé le caratteristiche della lettera, ma al tempo stesso ricerca l'espressività' e l'immediatezza del parlato. Come può avvenire ciò? C'è la riflessione, il tempo di pausa tra ricezione e invio, ma c'è anche la possibilità di aggiungere suoni, immagini, o solo di usare interiezioni, vocalizzazioni, punteggiatura, tutto ciò che può rendere più espressivo e anche personale un messaggio. È il tentativo di descrivere delle emozioni contravvenendo alle regole grammaticali e sintattiche. (si veda "Comunicazione & Internet", Patrizia Vaccaro) E proprio da tutto ciò che può rendere più espressivo e personale un messaggio, il counselor comincia a farsi una idea sul carattere del proprio cliente che dunque (se confidiamo nella sua buona fede comunicativa), non può nascondere i tratti principali della sua personalità che anche via internet alla fine, emergono. Il counselor deve saper gestire questo rapporto via e-mail con la dovuta attenzione e usando parole, interiezioni, punteggiatura in modo tale da ispirare fiducia al proprio cliente, visto che è questo l'unico modo per entrare in relazione con lui. Il cliente infatti si aspetta di ricevere un sostegno morale nient' altro che da un insieme di frasi scritte dalle quali deve trapelare prima di tutto accettazione positiva incondizionata e una buona dose di empatia. Se a prima vista tutto questo può sembrare ridicolo e impossibile da realizzarsi, solo provando possiamo accorgerci che c'è qualcosa di magico anche nella telematica che fa si che con una tastiera sia possibile comunicare affetto e comprensione empatica. Qual è il metodo migliore di risposta del counselor? Addentrandoci sugli aspetti più tecnici che riguardano la risposta via e-mail possiamo dire che in tutti i rapporti che siano di amicizia , di lavoro o altro, si può rispondere all'intero messaggio o per pezzi. Nel primo caso si pone una maggiore attenzione a tutto il messaggio ricevuto senza soffermarsi su aspetti o frasi particolari scritte dall'interlocutore; nel secondo si tende a soffermarsi su ogni singola parte della lettera lasciando poco spazio a possibili altre interpretazioni. La risposta del counselor deve permettere al cliente di "respirare", di farlo sentire a suo agio e in grado di accogliere e eventualmente controbattere ciò che l'altro ha scritto. Dunque, una risposta all'intero messaggio sembrerebbe la miglior cosa da fare. Egli dovrebbe sì addentrarsi su ogni particolare della lettera da cui è possibile scorgere inaspettate caratteristiche della personalità del cliente, ma non deve mai lasciarsi scappare il significato generale della lettera e soprattutto il carattere del cliente così come risulta dall'intero messaggio. Soffermiamoci adesso su uno degli aspetti che giocano a favore dell'e-mail counseling: la conservazione di tutta la posta ricevuta. Questo permette al counselor di potersi soffermare quando meglio crede su quello che il cliente ha scritto nell'arco di un mese ad esempio e poter capire quali cambiamenti si sono verificati nella sua persona e come agire di conseguenza. Ma non solo. Il fatto di avere sotto controllo tutta la posta ricevuta permette anche di ricordarsi tutto quello che il cliente ha comunicato e tutto questo genera nel cliente stesso apprezzamento e voglia di continuare il rapporto di counseling on line.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Si, probabilmente lo e

Anonimo ha detto...

leggere l'intero blog, pretty good

Daniela Petrucci ha detto...

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